la Pasqua si avvicina!!

Ci piacerebbe scoprire le tante tradizioni nei diversi paesi. Ci racconti cosa si fa nel tuo Paese? Seguici questa settimana: ogni giorno scopriremo una tradizione….  iniziamo ricordando quelle trentine: sono tante e ogni valle o paese ha la sua. 🙂

Buona Pasqua

Perché la Pasquetta o Lunedì dell’Angelo?

Il lunedì dopo la Pasqua si ricorda l’incontro dell’Angelo con le donne giunte al sepolcro dove Gesù era stato seppellito dopo la Crocifissione.

In Italia è un giorno festivo e di solito si trascorre in compagnia, insieme a parenti o amici e se il tempo lo permette, è l’occasione per fare una  scampagnata fuoriporta.

Da voi è anche un giorno festivo?

Ci prepariamo al pranzo di Pasqua….

Uova di pasqua di cioccolato

Oggi condividiamo le tradizioni gastronomiche per il giorno di Pasqua.

Agnelli e capretti fanno la felicità dei banchetti pasquali, finiscono nel piatto accompagnati da polenta, uova sode e asparagi e per finire il pranzo tanti buoni dolci dalla colomba alle uova di cioccolato.

pranzo pasquale
Agnello con polenta

 

Nei vostri paesi si usa la colomba?

dolce di pasqua
Colomba pasquale

 

In Trentino ci sono gli asparagi bianchi e i più conosciuti sono quelli di Zambana ed è stato il primo asparago bianco ad essere inserito fra i prodotti dello Slow Food.

Asparagi

 

 

 

Sapete perché le campane  suonano ♫ ♫ il venerdì alle 15?

Il suono delle campane ogni venerdì dell’anno alle 15 è un’antichissima usanza, un segno di fede. Cristo è morto alle tre del pomeriggio e quelle campane suonano per commemorare la morte di Gesù Cristo in Croce. Nelle feste o nelle solennità che cadono di venerdì, questo suono è sospeso.

Durante il Venerdì Santo, il venerdì che precede la Pasqua cristiana e giorno in cui i cristiani commemorano la passione e la crocifissione di Gesù Cristo, non sempre le campane suonano:

  • Secondo il rito romano le campane suonano per l’ultima volta la sera del giovedì santo, e precisamente al canto del Gloria della messa vespertina, per poi tornare a suonare a festa durante la veglia pasquale, sempre al canto del Gloria, come segno dell’annuncio dei cristiani della resurrezione di Gesù.
  • Nel rito ambrosiano, invece, le campane suonano sino all’annuncio della morte del Signore, quindi proprio alle tre del pomeriggio del Venerdì santo, e tacciono fino alla veglia pasquale.

 

La Pasqua, centro e cuore di tutto l’anno liturgico, è la festa più solenne della religione cristiana.

Dal punto di vista teologico la Pasqua racchiude in sé tutto il mistero cristiano: con la Passione, Cristo si è immolato per l’uomo, liberandolo dal peccato originale e riscattando la sua natura ormai corrotta; con la resurrezione ha vinto sul mondo e sulla morte, mostrando all’uomo il proprio destino, cioè la risurrezione nel giorno finale, ma anche il risveglio alla vera vita.

I “LEGNI DEL LUTTO”

Oggi parliamo della tradizione dei cosidetti “legni del lutto”. Si tratta di uno strumento di legno, incavato, nel quale è fissata una ruota dentata che viene fatta girare attorno a se stessa provocando un rumore secco “cra cra” come un concerto di rane. Viene usato dalla notte del giovedì santo alla sera del sabato di Pasqua.

strumento musicale
Bàttole: strumento di legno che girando la manovella provoca rumore

 

In ogni valle o paese del Trentino hanno un nome diverso: a Segonzano e Fàver si chiamano renéle; a Giovo teredèda; nelle Giudicarie e in Val di Non ràcole; in Val Rendena trabàccole, battedelle; nella zona di Storo graùc; in Valsugana e nel Tesino batudèlo, gràmole o sgrègole, a Trento gréga.; a Lavis, renella o bottichiella. In Val di Fassa sono chiamati rò da vènder sènt; nella bassa Vallagarina e nell’alto Garda trentino ràcole, bataréle, racoloni.

 

strumento musicale

strumento musicale
Batole

 

LE UOVA DIPINTE

Una tradizione che è stata tramandata di generazione in generazione anche nella comunità trentina d’oltreoceano di Santa Olimpia in Brasile: un appuntamento fisso dove un centinaio di persone di tutte le età si trovano nella piazza del paese per partecipare al “concorso delle uova dipinte”. Per dipingere viene usato quello che la natura mette a disposizione.  Le uova sono ricoperte con materiali naturali come foglie, petali di fiori, bucce di cipolla… e  a volte, ben strette in un pezzo di stoffa, si immergono in grandi pentole d’acqua bollente e fatte cuocere.
Provateci anche voi, il divertimento è assicurato e…. condividete la foto delle vostre uova colorate 🙂

uova colorate
uova colorate realizzate dal Circolo Trentino di Santa Olimpia (Brasile)

Ecco come ottenere i colori:
Giallo: fiori di camomilla
Verde: spinaci, prezzemolo
Rosso e rosa: barbabietola rossa, cavolo rosso
Arancione: bucce di cipolla
Marrone: caffè, cacao, tè nero
Viola: 
succo d’uva, vino rosso
Blu: 
mirtillo

CÓI ÒVI SÒDI: DÀRGHE DE CÒSTA

Per giocare era necessario che i ragazzi avessero compiuto i dodici anni, ma soprattutto che fossero in possesso di almeno una monetina. Armati della moneta e di una scorta di uova sode, più o meno consistente a seconda delle possibilità della famiglia, i giocatori si raccoglievano in piazza e si apprestavano ad affrontare un’appassionante sfida.
Un uovo sodo veniva appoggiato ad un muro, quasi sempre in un angolo. I giocatori si schieravano poi ad una distanza di due o tre metri e a turno tiravano la propria monetina  verso l’uovo, preferibilmente di taglio, cercando di farla penetrare nell’uovo. Se il tiro non aveva buon esito, il gioco passava a un altro partecipante, ma se invece la moneta si  infilava nell’uovo, il giocatore vinceva l’uovo e le monete che avevano fallito l’obiettivo e che erano state lasciate sul campo. Poi il gioco ricominciava.

F. Faganello, Pergine 1982 – PAT Archivio fotografico storico dal libro “La Terra dei Padri. Storie di gente e di paesi” di Alberto Folgheraiter

 

CÓI ÒVI SÒDI: PÓNTA E CUL

Nel periodo pasquale in alcune zone del Trentino erano diffusi tra i bambini e i ragazzi vari giochi che prevedevano l’uso delle uova sode. Il principale si svolgeva proprio il giorno di Pasqua, nelle piazze dei paesi. Consisteva in un susseguirsi di sfide nelle quali due giocatori si affrontavano a colpi di uova sode non sgusciate. Ogni partecipante al gioco raggiungeva la piazza munito del suo o delle sue uova sode opportunamente colorate con sistemi artigianali e naturali che prevedevano l’ebollizione in acqua e rape rosse, acqua e bucce di cipolla ecc. Si formavano le coppie e poi si aveva diritto a provare la resistenza dell’uovo dell’avversario battendolo contro i propri incisivi: a seconda del suono che si produceva, l’esperto giocatore sapeva riconoscere se si trattava di un uovo destinato a opporre una forte o una debole resistenza rispetto al colpo che ci si apprestava a sferrare con il proprio uovo. In tal modo, se il giocatore valutava che non era il caso di rischiare, poteva decidere di non accettare la sfida e andare alla ricerca di un altro avversario.
Il gioco consisteva nel cercare di rompere il guscio dell’uovo dell’avversario colpendolo con il proprio uovo, che veniva saldamente afferrato con una mano che lo manteneva verticale e lo copriva quasi per intero, lasciando sporgere solamente un piccolo pezzetto di guscio, quel tanto che bastava per creare Il contatto tra le due uova. Ognuno poteva a turno sferrare il suo colpo mettendo in atto le sue personali strategie (la parte più arrotondata era più debole, per esempio) e vinceva chi riusciva a rompere il guscio avversario da entrambe le parti. Il vincitore della sfida si appropriava dell’uovo sodo e non era raro che i giocatori più esperti facessero ritorno a casa con decine di uova sode conquistate ai compagni di gioco.

F. Faganello, Pergine 1982 – PAT Archivio fotografico storico dal libro “La Terra dei Padri. Storie di gente e di paesi” di Alberto Folgheraiter

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Risposte

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  1. Che bello! non è Pasqua senza le uova. A me da piccola le nascondevano nel piccolo giardino di casa e ricordo ancora la gioia nel cercarle e la gioia ancora più grande quando le ritrovavo.

  2. Che interessante conoscere le tradizioni trentine! Peccato che in Argentina non ci siano questi giochi con le uova sode. Qui i bambini pensano soltanto a mangiare le uova di cioccolato.